lunedì 9 novembre 2009

Pane con i semi e i fiocchi.

Girovagando per i Foodblog ho trovato questa ricetta postata da Fragola&Limone per il World Bread Day.
Mi ha stuzzicato subito l'idea di farlo perchè mi ricorda tanto uno di quei pani che ho mangiato a Parigi e a New York durante le mie colazioni a Le Pain Quotidien, un posto meraviglioso con un'atmosfera rilassata che vorrei tanto aprisse anche a Milano. Attendo fiduciosa.

La ricetta originale la trovate sul link, io l'ho modificata un pochino a causa della mancanza di tutti gli ingredienti.

Ingredienti per una pagnottina

350 gr di farina 0 (io ho usato farina di forza)
230 gr di acqua
14 gr di lievito di birra
6 gr di sale
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di girasole
3 cucchiaio di fiocchi misti di cereali
1 cucchiaino di malto d'orzo

Procedimento

Io ho impastato con la macchina del pane per fare un po' meno fatica.
Nella ciotola ho inserito tutti gli ingredienti secchi (tranne il sale che ho aggiunto dopo) e ho aggiunto a filo l'acqua in cui avevo precedentemente sciolto il lievito e il malto. Ho lasciato impastare per tutto il programma di impasto che dura circa 30 minuti. A programma ultimato ho tolto l'impasto dalla macchina, l'ho sbattuto un paio di volte sulla spianatoia e gli ho dato la forma di una palla che ho trasferito in una ciotola unta d'olio per la prima lievitazione avvenuta in forno a circa 30° (programma lievitazione).

Quando l'impasto ha raddoppiato di volume (dopo un'oretta abbondante) l'ho sgonfiato un po' e ho fatto le pieghe di tipo 2, quelle con cui si portano le parti esterne della palla verso il centro e ho messo tutto a lievitare nuovamente per un'altra ora.
Nel frattempo ho acceso il forno a 220° (statico) e l'ho fatto scaldare bene.
Passato il tempo di lievitazione ho infornato tutto per 30 minuti dopo aver inciso la superficie con una lametta.
Ed ecco il risultato, è un pane profumatissimo!


IMpazienza.

Non ci posso fare nulla, sono una persona impaziente.
Non so aspettare.

Quando so che deve succedere qualcosa non riesco ad aspettare che succeda, vorrei che accadesse nel momento stesso in cui scopro che accadrà.

Per esempio, se a settembre compro un biglietto aereo per andare a Berlino a novembre lo stesso giorno (al massimo il giorno dopo) devo assolutamente andare a comprare la guida, non riesco ad aspettare.
Naturalmente la guida rimarrà intatta sulla mensola del soggiorno a fare sfoggio di se fino a un paio di giorni prima della partenza, ma questo non importa. Se per caso un giorno qualunque decidessi di aver voglia di sapere cosa c'è da visitare a Berlino e non avessi la guida?? Ecco, sarebbe impensabile. Comprare la guida nel momento stesso in cui prenoto il volo è la cosa più giusta. Questo è quello che mi dico per convincermi.

Ed è così per un sacco di cose.

A volte non riesco a godermi a pieno le cose perchè una volta organizzate, anche se non sono accadute, per me sono quasi già passate e il mio cervello si focalizza su qualcosa di futuro.

Ecco, sono troppo impegnata ad organizzare il futuro, le cose da fare, dove andare, cosa vedere, cosa comprare che il mio presente a volte mi passa sotto gli occhi senza nemmeno darmi la possibilità di scattargli una foto. Beh, dai. Una foto forse si. Durante i viaggi.

Sarò malata? Boh.
Un'amica psicologa direbbe che ho la sindrome del tossico:
soddisfazione immediata del desiderio.

Mi sa di si.

PS.: Ciò non vuol dire che io non abbia pazienza, quello è un altro discorso.

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